Io ho sempre amato la salvia ,sin da bambina quando con mio padre al ritorno dalla allora Jugoslavia, per strada, prendemmo una piantina spontanea e la portammo a casa. In poco tempo questa piantina diventò un bellissimo cespuglio di salvia a foglia larga e visse con noi per parecchi anni.
La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome, proveniente da salvo che significa “sano, in buona salute”. Molte civiltà ne attribuivano proprietà rigeneranti, cicatrizzanti e alcune credevano anche che fosse in grado di resuscitare i morti e per questo motivo veniva spesso usata nei rituali magici.
Proprietà
- cicatrizzante
- depurativa
- antisettica
- regolatrice del ciclo mestruale
- anti “caldane” da menopausa
- anti sudorifera
- astringente e disinfettante
- particolare efficace contro infiammazioni ghiandolari, tonsilliti, gengiviti, faringiti e tutte le affezioni infiammatorie del cavo orale
- sebo regolatrice
- antinfiammatoria, balsamica, espettorante
Come fare l’oleolito
La salvia si può utilizzare sia fresca che secca. Il metodo migliore è quello chiamato Digestione “a freddo”
- raccogliere le foglie di salvia nel suo periodo balsamico (ossia quando sono cariche di olii essenziali, tendenzialmente la sera)
- lavarle sotto acqua corrente e stenderle su un panno ad asciugare
- mettere in un barattolo precedentemente sterilizzato le foglie
- coprirle con olio (di riso o di semi di girasole , meglio se biologici)
- chiudere il barattolo
Mettere il barattolo in macerazione in luogo chiuso al buio, per circa 15/20 giorni ricordandosi di agitare il barattolo una volta al giorno.
Suggerimento: Se nel barattolo si aggiunge un po’ di sale grosso ( dello stesso peso delle foglie e solo nel caso si utilizzi la pianta fresca ), l’eventuale acqua che si creerà durante la macerazione verrà catturata dallo stesso e sarà più semplice filtrare senza rischiare di travasare assieme l’olio, l’acqua, che farebbe irrancidire l’oleolito molto in fretta .
Nb: bisogna usare questo metodo se si decide di usare la pianta fresca !!!!!!!
Filtraggio
Una volta trascorsi i tempi di macerazione ed estrazione bisogna filtrare il nostro oleolito.
Io il primo filtraggio lo effettuo con un colino a maglie strette andando anche a strizzare bene bene le foglie intrise di olio (l’olio nelle foglie è il più ricco di principi attivi); faccio poi depositare eventuale acqua dispersa nell’olio facendolo riposare per una notte a barattolo chiuso ed effettuo un secondo filtraggio con due garzine a maglie fitte. Nel caso ci fosse dell’acqua depositata sul fondo del barattolo, l’ultima parte di olio non la filtro e la butto.
Imbottigliate l’oleolito così ottenuto in un flacone di vetro scuro e conservatelo in un luogo fresco e asciutto.
Con questo oleolito ci preparo dei deodoranti sfruttando la sua azione antisettica, oppure lo uso subito dopo la doccia a pelle ancora umida come idratante lenitivo.
Michela